Come in molti altri casi la città sa conservare ben nascosti i suoi segreti. Alessandria è stata per gran parte della sua storia una città fortezza difesa oltre che dai fiumi e dai canali che vennero appositamente costruiti a questo scopo, dalla cinta dei bastioni. In un primo momento a difesa del nucleo urbano che sorgeva in territorio paludoso vennero alzate delle mura realizzate per lo più di terra. Di queste, come del resto di gran parte delle case popolari di quell'epoca costruite con legno, terra e paglia non resta praticamente niente. Solo i palazzi come il famoso Palatium Vetus o Santa Maria di Castello che addirittura ha fondazioni più antiche della nascità di Alessandria e che per la loro importanza vennero costruiti con materiali più solidi come pietra e mattoni.
Le mura vennero man mano fortificate con costruzioni in muratura (il tipico materiale della zona) e rimaneggiate più volte quando Alessandria da libero comune passò sotto Milano e poi alla dominazione spagnola. I resti che possiamo visitare oggi grazie al FAI di Alessandria risalgono al periodo Napoleonico durante il quale, Bonaparte progettò grandi cose per la città e allargò le mura verso Spinetta con tanto di canalizzazioni difensive che partivano dal Bormida. Le mura vennero mano a mano demolite dalla metà dell'800, i mattoni vennero usati per costruire i palazzi cittadini e, nel dopoguerra, vennero definitivamente fatte sparire. In pochi sanno che esistono ancora alcuni piccoli resti, tra cui forse la parte più ben conservata si trova all'interno dell'isolato che si trova tra Via Marengo e Spalto Gamondio.
All'interno di un piccolo cortile privato si entra in una delle gallerie che si trovavano all'interno delle mura. Della porta vera e propria sono rimaste solo le foto, ma le volte sono davvero ben conservate. A metà altezza si costruì un piano intermedio e nella parte inferiore si conservava il vino in grandi botti. I proprietari dell'attività sono i discendenti delle persone che appaiono in alcune foto di fine '800 inizio '900 e l'attività vinicola chiuse alcuni decenni fa. I palazzi tutti intorno alle mura vennero costruiti durante il '900 ma sulla parte superiore esiste un "giardino pensile" che sopravvive a tutt'oggi con tanto di viti e un albero.
Nessun commento:
Posta un commento