domenica 25 dicembre 2016

3) Storia antica: il periodo celtico.

Risulta ben documentata la compresenza di popolazioni liguri e poi celtiche nella zona, ma risulta molto difficile stabilire l'appartenenza dei diversi gruppi ad una delle due culture, per la stretta similitudine di usi e costumi. In alcuni casi le tribù celtiche scacciarono le tribù liguri sulle montagne vicine, in altri si fusero completamente.
Come si diceva nel capitolo precedente già con La tomba di Alessandria, con le Culture di Canegrate e le Facies Alba-Solero, la partecipazioni di queste popolazioni alla famiglia delle lingue celtiche a cui appartiene anche il Ligure, è dimostrato che ci fosse una certa omogeneità tra le popolazioni cisalpine e transalpine e che molte di queste culture siano da considerare come proto-celtiche cisalpine autoctone. E' però con l'inizio del V secolo a.c. che i primi piccoli gruppi celtici dediti al saccheggio e poi le invasioni galliche fanno crollare il sistema commerciale etrusco che per un breve periodo resistette in quest'area. Le popolazioni locali si mischiano con i transalpini nelle vallate oppure si arroccano nelle vallate appenniniche. L'economia si impoverisce basandosi su pastorizia e mercenariato (1).

E' da notare però che la continuità dei rapporti commerciali e la riorganizzazione socio-economica delle comunità contribuiscono alla formazione delle principali etnie preromane della liguria interna come gli Statielli (2). Essi erano le popolazioni della valle Bormida con centro ad Acqui Terme (dal toponimo romano Aquae Statiellae) e la radice indoeuropea di questa denominazione stayo che significa "indigeni", "che occupano il territorio" ne indica la loro origine locale (3). L'area di Tortona era abitata dai Derthonini (da cui Derthona e poi Tortona) probabilmente liguri, Villa del Foro era abitata da genti celtiche locali e d'oltralpe, mentre nella zona attualmente occupata dall'agglomerato urbano di Alessandria si trovavano i Maricii dei quali ci sono arrivate poche e confuse testimonianze dagli autori classici Plinio e Polibio. Il primo li considera Liguri e il secondo Celti, tanto la differenza era poco. Insieme ai Laevi fondarono Pavia (4). Da essi il toponimo Pietra Marazzi (Petra Mariciorum), l'antica porta Marica nelle mura di Alessandria e il toponimo Bosco Marengo (Lucus Maricorum) e quindi forse Marengo deriverebbe proprio dai Marici e non è chiaro se Marici e Anamari fossero lo stesso popolo

Prosegue in 4) Storia Antica: la conquista romana.

Leggi le parti precedenti: 
1) Storia antica: paleolitico e neolitico 
2) Storia antica: età del Rame e del Ferro


1) "Ligures Celeberrimi", 2004, pag 29-48
2) "Archeologia in provincia di Alessandria", Marica Venturino Gambari, pag.10
3) "Museo di Acqui Terme 2002, pag. 30-32
4) "Naturalis Historia (III, 124)" Plinio il Vecchio

2) Storia antica: età del Rame e del Ferro.

Durante l'età del Rame (3500 - 2200 a.c.) diversi aspetti culturali si incrociano in Piemonte e gli usi funerari testimoniano la formazione di élite dominanti distinte da ricchi ornamenti. Tra i ritrovamenti ricordiamo l'ascia da battaglia di Carentino, i pugnali in selce alpina di Frassineto, Villa del Foro e Sant'Agata Fossili e poi man mano sempre più metallo: pugnali, asce ed alabarde.

Nell'antica età del bronzo (2200 - 1700 a.c.) la densità demografica è ancora molto bassa, ma con la media  e recente età del bronzo (1700 - 1200 a.c.) si verifica una progressiva occupazione di terrazzi fluviali  (Acqui Terme, Castel Ceriolo, Castellazzo) e alture dotate di visibilità sul territorio (Monte Castello, Tortona, Guardamonte) con un popolamento sparso e con forme economiche semplici. Agricoltura e controllo dei percorsi fluviali e di crinale, con sfruttamento dei pascoli in quota. Importantissimo in questo periodo è il passaggio dall'inumazione alla cremazione secondo il rito della Cultura dei Campi di Urne. La tomba di Alessandria (loc. Cascina Chiappona) ne rappresenta una delle più antiche attestazioni (1450-1350 a.c.) e testimonia l'omogeneità di queste popolazioni e quelle d'oltralpe. In questo periodo si formano gruppi culturali ben caratterizzati: Cultura di Canegrate e Facies Alba-Solero che a cavallo tra la fine dell'età del bronzo e l'inizio dell'età del ferro daranno origine ai principali popoli preromani (proto-celti) dell'Italia nord-occidentale: Insubri, Taurini, Salassi e Liguri (o Liguri dell'età del ferro). (1) Il legame con le aree transalpine della cultura dei Tumuli, già evidente durante l'età del bronzo negli ornamenti e negli armamenti indica anche dal punto di vista linguistico la partecipazioni di queste popolazioni alla famiglia delle lingue celtiche a cui appartiene anche il Ligure (2). La fine dell'età del Bronzo è caratterizzata dal consolidarsi del controllo delle vie di comunicazione fluviali e terrestri tra costa ligure, pianura padana e aree transalpine al cui centro si trova appunto il nostro territorio: necropoli di Morano sul Po, Insediamenti di Montechiaro, Montecastello, Guardamonte, Fonti di Villaromagnano.

Il ruolo strategico dell'alessandrino è ancora più evidentedurante l'età del ferro. Gli etruschi favoriscono la crescita delle popolazioni celto-liguri locali con un sistema commerciale tra l'etruria padana e centri proto-urbani di Golasecca. Gli insediamenti più importanti sono quelli di Tortona, Montecastello, Frascaro e Villa del Foro. La fondazione sulla costa di fondazioni coloniali etrusche a Genova e Savona (ricordate dalle fonti romane come "empori dei liguri") però ostacola le popolazioni locali a formare centri urbani, a creare un'aristocrazia locale e un sistema autonomo di scrittura (3)

Con l'arrivo dei gruppi Celtici transalpini finisce il breve periodo del sistema commerciale etrusco in quest'area,

Prosegue in 3) Storia antica: il periodo Celtico
Leggi la prima parte: 1) Storia antica: paleolitico e neolitico

1) Ligures Celeberrimi, 2004, pag 11.21)
2) "Archeologia in provincia di Alessandria", Marica Venturino Gambari, pag.9
3) "Archeologia in provincia di Alessandria", Marica Venturino Gambari, pag.10

1) Storia antica: paleolitico e neolitico.

Le tracce più antiche riscoperte in provincia testimoniano sporadiche ma antichissime presenze umane in epoca paleolitica e neolitica, Infatti l'antico Piemonte è stato fortemente condizionato dalla struttura geologica, chiuso tra due catene montuose con i ghiacciai in scioglimento e gli insediamenti sono segnalati prevalentemente nell'area centro orientale: Castel Ceriolo e Villa del Foro in provincia, Monte Fenera, Masserano e Trino (1). Nell'area dell'attuale Castel Ceriolo, lungo il fiume Bormida, sono stati trovati diversi strumenti litici di tradizione paleolitica. In questo periodo ( fino a 6000 anni fa) l'uomo si muoveva stagionalmente e viveva di caccia e della raccolta di vegetali spontanei.

Con il Neolitico (6.000 - 3.500 a.c) l'uomo passa ad un'economia basata sull'agricoltura: coltivazione di cereali e legumi e allevamento. I nostri antenati ora producono ceramiche, tessono e filano i tessuti e levigano la pietra. Gli insediamenti si sviluppano sulle vie di comunicazione (fiumi e strade) e in prossimità delle aree di approvvigionamento delle materie prime, selce e soprattutto pietra verde appenninica che viene esportata. Il nostro territorio è uno dei primi ad essere colonizzato: Casalnoceto, Brignano Frascata, Monperone e Alessandria (zona Cristo) dove i erano più adatti ad essere coltivati.

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Nel Neolitico recente, i siti di pianura (Alessandria, zona cascina chiappona) vengono interessati da un profondo cambiamento che interessa tutta l'Italia Nord occidentale e l'area transalpina occidentale, evidenziando una comune identica culturale (Culture dello Chasseano) nelle zone occupate oggi da Piemonte, Valle d'Aosta, sud-est della Francia e Svizzera) (2). Tipiche di questo periodo sono le asce e le accette di pietra verde, usate per abbattere le foreste che coprivano completamente l'alessandrino e fare spazio alle coltivazioni. Molto interessanti i ritrovamenti di scarti litici che testimoniano la produzione locale di questi strumenti ritrovata in tutta Europa che insieme ai ritrovamenti locali di selce levigata proveniente dal Garda testimonia quanto circolassero ai tempi queste merci.

Intorno al 3700 a.c. ci sono le prime influenze da parte delle popolazioni provenienti dall'europa Orientale che probabilmente parlavano lingue indoeuropee che nei millenni successivi con l'età del rame e del ferro porteranno alla formazione delle culture celtiche.

Prosegue in 2) Storia antica: età del Rame e del Ferro

1) "Breve storia del Piemonte, C. Bocca, M. Centini, Pag.8
2) "Archeologia in provincia di Alessandria", Marica Venturino Gambari, pag.8