domenica 25 dicembre 2016

2) Storia antica: età del Rame e del Ferro.

Durante l'età del Rame (3500 - 2200 a.c.) diversi aspetti culturali si incrociano in Piemonte e gli usi funerari testimoniano la formazione di élite dominanti distinte da ricchi ornamenti. Tra i ritrovamenti ricordiamo l'ascia da battaglia di Carentino, i pugnali in selce alpina di Frassineto, Villa del Foro e Sant'Agata Fossili e poi man mano sempre più metallo: pugnali, asce ed alabarde.

Nell'antica età del bronzo (2200 - 1700 a.c.) la densità demografica è ancora molto bassa, ma con la media  e recente età del bronzo (1700 - 1200 a.c.) si verifica una progressiva occupazione di terrazzi fluviali  (Acqui Terme, Castel Ceriolo, Castellazzo) e alture dotate di visibilità sul territorio (Monte Castello, Tortona, Guardamonte) con un popolamento sparso e con forme economiche semplici. Agricoltura e controllo dei percorsi fluviali e di crinale, con sfruttamento dei pascoli in quota. Importantissimo in questo periodo è il passaggio dall'inumazione alla cremazione secondo il rito della Cultura dei Campi di Urne. La tomba di Alessandria (loc. Cascina Chiappona) ne rappresenta una delle più antiche attestazioni (1450-1350 a.c.) e testimonia l'omogeneità di queste popolazioni e quelle d'oltralpe. In questo periodo si formano gruppi culturali ben caratterizzati: Cultura di Canegrate e Facies Alba-Solero che a cavallo tra la fine dell'età del bronzo e l'inizio dell'età del ferro daranno origine ai principali popoli preromani (proto-celti) dell'Italia nord-occidentale: Insubri, Taurini, Salassi e Liguri (o Liguri dell'età del ferro). (1) Il legame con le aree transalpine della cultura dei Tumuli, già evidente durante l'età del bronzo negli ornamenti e negli armamenti indica anche dal punto di vista linguistico la partecipazioni di queste popolazioni alla famiglia delle lingue celtiche a cui appartiene anche il Ligure (2). La fine dell'età del Bronzo è caratterizzata dal consolidarsi del controllo delle vie di comunicazione fluviali e terrestri tra costa ligure, pianura padana e aree transalpine al cui centro si trova appunto il nostro territorio: necropoli di Morano sul Po, Insediamenti di Montechiaro, Montecastello, Guardamonte, Fonti di Villaromagnano.

Il ruolo strategico dell'alessandrino è ancora più evidentedurante l'età del ferro. Gli etruschi favoriscono la crescita delle popolazioni celto-liguri locali con un sistema commerciale tra l'etruria padana e centri proto-urbani di Golasecca. Gli insediamenti più importanti sono quelli di Tortona, Montecastello, Frascaro e Villa del Foro. La fondazione sulla costa di fondazioni coloniali etrusche a Genova e Savona (ricordate dalle fonti romane come "empori dei liguri") però ostacola le popolazioni locali a formare centri urbani, a creare un'aristocrazia locale e un sistema autonomo di scrittura (3)

Con l'arrivo dei gruppi Celtici transalpini finisce il breve periodo del sistema commerciale etrusco in quest'area,

Prosegue in 3) Storia antica: il periodo Celtico
Leggi la prima parte: 1) Storia antica: paleolitico e neolitico

1) Ligures Celeberrimi, 2004, pag 11.21)
2) "Archeologia in provincia di Alessandria", Marica Venturino Gambari, pag.9
3) "Archeologia in provincia di Alessandria", Marica Venturino Gambari, pag.10

Nessun commento:

Posta un commento